Immagine di copertina del Festivaletteratura 2012

di Francesca Salamino

Tentare di raccontare cosa sia avvenuto a Mantova è molto difficile: la prospettiva di chi lo ha visto e vissuto dall’interno è senza dubbio privilegiata, ma la mente è troppo piena di esperienze, nessuna delle quali ancora metabolizzata e rielaborata completamente. Durante tutti i cinque giorni del Festivaletteratura abbiamo tentato di farvi respirare l’atmosfera di una città in festa (e speriamo di esserci riusciti, almeno un po’). Questo ultimo racconto, invece, arriva dalle porte ormai chiuse della città e vuole essere una riflessione più distaccata e lucida di quanto è stato.

Volontari al lavoro (dal sito ufficiale www.festivaletteratura.it)

Una delle prime cose che vengono in mente è il confronto con altri festival o eventi simili che si sono vissuti: già qui il Festivaletteratura dimostra di avere delle caratteristiche tutte sue: è qualcosa che mette in primissimo piano la partecipazione attiva e la condivisione (i volontari, ovvero le maglietteblù, sono l’anima del festival – non si fa tanto per dire – e ha registrato una quantità di pubblico pari a centomila persone, stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Mantova); è un evento che si svolge in tutta la città e la mobilita per intero, non si limita ad impiegare alcuni spazi ma ti coinvolge anche se non vuoi perché è presente ovunque: all’aperto come al chiuso, in luoghi ampi quanto in  luoghi dove possono entrare sì e no 50 persone, nelle zone centrali della città e in quelle periferiche, all’ombra come al sole.

Guardando il programma si può notare, anche se ormai è cosa nota e consueta, quanto sia stata varia e ricca la proposta di eventi: a tal punto che chiunque ci sia stato sarà a conoscenza della frustrazione da evento mancato. Non si poteva proprio presenziare a tutto, e forse neanche a metà degli incontri programmati.

Ad ogni modo, lo stesso nome del Festival si è caricato così di moltissimi significati: sbaglia chi crede che ci sia solo la letteratura in senso stretto. Gli incontri sono fatti di poesia, musica, politica, new media, scienza, giardinaggio, informazione, storia, giornalismo. E, all’interno di queste categorie, la poesia classica, moderna e contemporanea; gli autori di romanzi che conducono incontri per bambini; premi Nobel che rispondono anche alle tue domande se solo alzi la mano; musica classica accanto a riflessioni cinematografiche sul Cyberpunk; interviste che si fanno spettacolo (il cosiddetto Blurandevù); Twitter e Facebook raccontate dagli scrittori; il bosone di Higgs e il sensazionalismo delle scoperte scientifiche e tanto, tanto, altro ancora.

Concita De Gregorio e Natalia Aspesi durante l’incontro per la rassegna “Scrittori nella rete” (dal sito ufficiale www.festivaletteratura.it)

Mantova stessa merita una buona dose di attenzione: è una città dalle tante piazze, dalle vie oblique che rendono difficilissimo orientarsi ma semplicissimo perdersi, è piccola e a piedi si può arrivare senza fatica in ogni zona, o persino andare da un capo all’altro della città (anche se sicuramente si incontrerà qualcuno che definirà impossibile questa impresa). È una città che per cinque giorni sopporta, senza neanche troppo sacrificio (e se c’è non te lo fa notare), gli schiamazzi e i canti dei volontari stanchi che prendono una birra e suonano la chitarra fino a tarda notte. È una città rassicurante: se sei una ragazza e a notte fonda torni a casa a piedi puoi arrivare a pensare di non avere nulla da temere. È una città dove il festival si vive insieme e in ogni modo, e puoi trovare un programma e una cartina dei luoghi interessati anche nel negozio di alimentari. Mantova si candida per essere Capitale europea della cultura nel 2019: il merito c’è tutto.

Tutto questo ti fa sentire parte di un qualcosa, da cui è un po’ difficile congedarsi. Se proprio dovessimo trovare degli aspetti meno entusiasmanti, spiace un po’ la risonanza della televisione in alcuni eventi che grazie ad essa sono stati molto seguiti, mentre altri che avrebbero meritato anch’essi un cospicuo pubblico hanno registrato meno adesioni. Ma va bene così, è normale che sia così. È bello pensare che un festival del genere non sia stato tanto coinvolgente ed emozionante per la sua ricchezza o per la sua capillarità o altro, ma perché è stato ed è in grado di creare un’atmosfera di amicizia e allegria, data solo dal piacere di fare tutti qualcosa di estremamente interessante. Sia chi lo ha vissuto da pubblico, che chi lo ha vivssuto da dietro le quinte, come chi scrive in questo caso.
A dimostrazione di tutto questo, condividiamo con i nostri lettori i tweet più curiosi pubblicati durante la cinque giorni:

–          “Dai libri nascono i libri”: non male per cominciare! A tutti, buon #festletteratura

–          #Festlet Risveglio, colazione, bici e di corsa a sentire Umberto Curi

–          #festlet Pausa caffè in sala stampa, con sottofondo di Fahrenheit da Piazza Alberti

–          Malinconia nel penultimo giorno di @festletteratura? Non ancora, troppi eventi belli    da seguire!!! #festlet

–          “Ti lascio in eredità la mia terra: sei un poeta, così avrai qualcosa di concreto in mano!” Poeti indiani d’america #citfest #festlet

–          Buone norme comportamentali per ogni social media, una su tutte: “NON SCRIVERE CAZZATE”! @festletteratura @giorgiofontana #citfest #festlet

–          Gramsci chiamerebbe un poeta e gli chiederebbe di fare il ministro della cultura. Ascanio Celestini #citfest #festlet

–          A #Mantova il mattino ha l’oro in bocca! Ma, quello dell’ultimo giorno, anche un po’ d’amaro… #festlet

–          Donne, innamoratevi e tutto quanto ma siate le prime a darvela a gambe” Natalia Aspesi #citfest #festlet #Mantova

–          Festivaletteratura 2012: un sacco bbello! #festlet #festwow #citfest

–          Twittare al fianco di Joe Lansdale non ha prezzo! #fotofest #festlethttp://instagr.am/p/PPeXmsN2nI/

–          Lo so, sono di parte scusate, ma lo devo proprio dire: @aimeebender è favolosa e l’accoglienza del #festlet pure. @minimumfax #soldout

–          Siamo appena sbarcati a Mantova per il #festlet !!! C’è il sole, è la giornata ideale per stare in mezzo ai libri e gli scrittori!

–          Depressione post festival 🙁 #festlet

–          una ragazza di #festlet prende la chitarra e suona la taranta in una piazza mantovana. Ballano tutti #festwow #cosebelle

–          Ragazzi che in mensa parlano per un’ora di Baricco. Dove potrebbe succedere se non al @festletteratura? #festwow

–          Se me lo concedete… è stato un #festivaletteratura di #QUALITA !!!!!#festlet #festwow

–          A #Mantova ho imparato che con le mie gambe posso arrivare ovunque. Ciao #festlett!

Il Festivaletteratura è una macchina gigantesca e portentosa. Quando smette di funzionare la sua energia continua a propagarsi, mentre tu torni a casa con ritmi di vita rallentati, credendo che ogni persona in maglietta blu sia una figura amica, con una quantità di informazioni accumulate diverse e diversamente stimolanti, un po’ di mal di piedi, i vestiti sporchi ma tanta soddisfazione. E viene voglia di ritornare.
Ci vediamo l’anno prossimo: 4-8 settembre 2013!

Curiosità:

–          Tutte le interviste di Festivaletteratura 2012

–          Per chi non è stato a Mantova o non ha potuto seguire qualche evento: cliccando sul numero dell’evento si può trovare il relativo approfondimento

–          Il progetto SprecoZero

–          Il video dei volontari