Anche quest’anno il Premio Narrativa Bergamo va a una scrittrice. Dopo Giulia Corsalini e Nadia Fusini, è il turno di Mariangela Mianiti, che riporta la XXXVII edizione del premio grazie al suo Organsa (edizioni del verri). A colpire l’interesse delal giuria popolare e della giuria giovane è stata la storia di una donna e della sua famiglia, di un conflitto che passa per l’oppressione esercitata dalla tradizione, da una rigida distribuzione dei ruoli e da una spietata sordità nei confronti del desiderio individuale. Sulo sfondo un’Italia che cambia, che abbandona lentamente le tradizioni rurali per entrare nella rutilante modernità dei consumi e del boom. Una storia di emancipazione mancata, ma che sopravvive nella memoria e che attraverso l’eredità che una madre lascia alla figlia apre la prospettiva al cambiamento.
La Giuria Popolare – composta da adulti, giovani, scuole e gruppi culturali – ha premiato il libro Mianiti con 43 voti, staccando nettamente Maria Grazia Calandrone, seconda con 30 voti con il suo Splendi come vita (Ponte alle Grazie), e Lorenzo Alunni, terzo con 11 voti con Nel nome del diavolo (il Saggiatore). Fuori dal podio Antonio Franchini e il suo Vecchio lottatore (NN Editore), con 9 voti, e Sergio La Chiusa con i Pellicani (Miraggi Edizioni), con 6 voti.
La serata finale della XXXVII edizione del Premio Bergamo è stata caratterizzata innanzitutto dal ritorno alla viva presenza, dopo i cinque incontri con i finalisti in diretta streaming. Nell’affascinante cornice dei portici del Palazzo della Ragione di Piazza Vecchia, nella città alta, la cerimonia è stata condotta come di consueto da Max Pavan di Bergamo TV. La serata è stata aperta da un incontro organizzato dal Premio in collaborazione con la Fiera dei Librai: Dialogo sulla pandemia, una conversazione tra Francesco Permunian, Alessandro Zaccuri e Beppe Cantele intorno a un’antologia di recente uscita, dedicata all’esperienza di questo ultimo anno e mezzo (Piccola antologia della peste, Ronzani editore).
A seguire, si sono svolti i saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo Nadia Ghisalberti e di Antonio Terzi, Presidente di Confesercenti, entrambi Soci Fondatori del Premio. Alle loro parole hanno fatto seguito quelle del Rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, e di Dario Zoppetti per la Fondazione della Comunità Bergamasca, che da tanti anni sostiene il Premio riconoscendogli il valore culturale ed educativo che lo vede impegnato anche nelle attività sociali con le scuole e il carcere. Ha poi preso la parola il Presidente Massimo Rocchi, affiancato dalla segretaria generale Flavia Alborghetti. Ad accompagnare le conversazioni con i cinque finalisti, la riconoscibilissima voce di Riccardo Niseem Onorato, attore e doppiatore che ha letto alcune delle pagine più significative di ogni opera in concorso.
Prima della lettura dei voti e della celebrazione della vincitrice, sono saliti sul palco l’imprenditore Danilo Dadda della Vanoncni spa con la collega Anna Bonaccorsi per raccontare un’originale esperimento aziendale: la creazione di un “Book club dei muratori”, per incentivare la lettura come fattore aggregante fra i dipendenti: per ogni libro letto e sottoposto al gruppo, il lettore riceve un buono libri di € 100 che raddoppia o triplica con più libri. Un segnale importante, che può avvicinare in maniera non strumentale il mondo dell’impresa a quello della cultura.
Anche quest’anno abbiamo assistito a un’edizione spermentale e in forma mista, ma che ha mostrato la versatilità degli organizzatori, capaci di sfruttare a pieno le potenzialità di diffusioni offerte dai mezzi digitali, ma anche di valorizzare l’esperienza diretta della partecipazione in presenza in una serata finale che ha consentit, finalmente, di vedere dal vivo autrici e autori finalisti. A confermare la bontà dell’iniziativa, una partecipazione folta di pubblico, tanto nelle tappe di preparazione (fin dalla presentazione dei finalisti, a febbraio, con Andrea Cortellessa), quanto nella serata conclusiva.
Appuntamento quindi all’anno prossimo.